Ucraina, Zelensky propone nuovi colloqui con Mosca: tra attacchi, sanzioni e diplomazia
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Direttore: Alessandro Plateroti

Ucraina, Zelensky propone nuovi colloqui con Mosca: tra attacchi, sanzioni e diplomazia

Volodymyr Zelensky

Zelensky propone a Mosca nuovi colloqui per rafforzare il processo di pace, attacchi, sanzioni Ue e cosa succede in Ucraina.

La situazione in Ucraina rimane estremamente tesa: tra attacchi quotidiani, droni, missili e l’ipotesi di nuovi negoziati, il Paese vive una fase cruciale. Volodymyr Zelensky, dopo il brusco stop dei colloqui di inizio giugno, ha annunciato la sua proposta di un nuovo round di colloqui con Mosca già nella prossima settimana. L’obiettivo è chiaro: «lo slancio dei negoziati deve essere rafforzato».

il presidente Volodymyr Zelensky
Volodymyr Zelensky – newsmondo.it

L’escalation degli attacchi contro l’Ucraina

Negli ultimi mesi, si è intensificata l’offensiva aerea russa su larga scala: oltre 300 droni e una trentina di missili di vario tipo sono stati lanciati su diverse regioni ucraine. Colpite città come Odessa, Dnipropetrovsk e Sumy, dove si registrano morti, feriti e danni gravissimi a infrastrutture civili—scuole, ambulatori, condomini—oltre alla perdita di elettricità per migliaia di famiglie. Secondo Zelensky, infrastrutture critiche a Sumy sono state colpite duramente.

In parallelo, la Russia ha implementato attacchi anche contro la linea ferroviaria nella regione di Rostov, dove un ferroviere è rimasto ferito. Un segnale della volontà del Cremlino di mantenere alta la pressione anche oltre i confini ucraini.

Pressioni internazionali e nuove sanzioni

Mentre gli attacchi proseguono, l’Unione europea ha varato un 18° pacchetto di sanzioni volto a limitare le risorse economiche russe. Zelensky sta inoltre coinvolgendo Paesi europei — anche extra-UE — per ampliare il fronte sanzionatorio. Il risultato immediato finora è contenuto, ma l’obiettivo strategico è rafforzare l’isolamento di Mosca.

Sul fronte USA, il Wall Street Journal segnala che l’amministrazione guidata da Donald Trump, dopo aver minacciato Putin di ulteriori pressioni, starebbe predisponendo una redistribuzione delle scorte di armi fra alleati, privilegiando chi è disposto a fornire sistemi Patriot all’Ucraina. In particolare, la Germania sarebbe ora in cima alla lista per ricevere i Patriot statunitensi, così da poter trasferire quelli in dotazione all’Ucraina. Il Pentagono avrebbe già avviato l’assistenza per la sostituzione rapida di quei sistemi, segnalando una svolta nella strategia militare occidentale a sostegno di Kiev. Tuttavia, la produzione nei Paesi occidentali fatica a reggere la domanda crescente.

La proposta del presidente ucraino – “rafforzare lo slancio dei negoziati” – rappresenta un segnale chiaro: nonostante la dura realtà del conflitto armato, esiste ancora una via diplomatica. E proprio in questa dimensione si gioca l’equilibrio tra pressione militare, sanzionatoria e diplomatica. Il prossimo round di colloqui è quindi molto più di un incontro istituzionale: diventa un banco di prova per l’intera comunità internazionale, tra escalation sul campo e la voglia europea e americana di sostegno attivo.

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ultimo aggiornamento: 20 Luglio 2025 9:08

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